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CASA SCHRODER - DE STIJL
GERRIT TH. RIETVELD

Rietveld utilizza i vari piani come elementi indipendenti facendoli sopravanzare l'uno rispetto all'altro, in un perfetto equilibrio tra elementi piani ed elementi lineari

Al n. 50 di Prins Hendrikklan, adiacente a case a schiera tradizionali in mattoni e tetti a falde inclinate, in un lotto d'angolo sorge, proprio al termine di una schiera di residenze, la casa Schroder, casa unifamiliare che è considerata l'architettura De Stijl per eccellenza. Progettata nei primi mesi del 1924 da G. Th. Rietveld, la casa era già abitabile al 1° gennaio del 1925 e le finiture interne furono terminate durante l'anno. Rietveld affronta il progetto attraverso plastici; egli infatti inizia come falegname.

CASA SCHRODER - DE STIJL GERRIT TH. RIETVELD

CASA SCHRODER - DE STIJL  GERRIT TH. RIETVELD
Copyright 2024 - Arch. Sonia Piazzini

Fig. 1 - La casa Schroder, l'architettura De Stijl per eccellenza, sorge in un lotto d'angolo adiacente a case a schiera tradizionali in mattoni e tetti a falde inclinate

Rietveld non utilizza una facciata piana e un retro, ma monta gli elementi in maniera libera. Le putrelle verticali, analogamente agli infissi, sono colorate con colori primari mentre il retro della casa presenta superfici che vanno dal bianco al grigio. La struttura della casa è di tipo tradizionale mista: muratura intonacata, solaio in legno, carpenteria piana in legno, infissi in legno, ringhiere in metallo, tamponamenti con pannelli sandwiches, mentre il calcestruzzo è usato solo per le lame dei balconi. Le putrelle metalliche collegano il terrazzo al solaio di copertura (per risolvere lo sbalzo del legno); al primo piano l'angolo svuotato è formato da due infissi accostati, quando si aprono l'angolo rimane vuoto, non ha neanche il telaio fisso. Gli infissi sono apribili in fuori per non intralciare lo spazio interno e per non levare spazio ai mobili che sono elementi attrezzati alle pareti, sotto i parapetti. Anche gli infissi una volta aperti contribuiscono ad accentuare l'effetto di una architettura fatta di piani leggeri, in contrasto rispetto al concetto tradizionale di elementi pesanti che portano elementi leggeri. Per l'Olanda di quegli anni la casa è un elemento di rottura perchè appare come una edificio in calcestruzzo armato.

I vari piani dell'edificio vengono tra loro aggregati senza però fondersi; Rietveld utilizza i vari piani come elementi indipendenti facendoli sopravanzare l'uno rispetto all'altro, in un perfetto equilibrio tra elementi piani ed elementi lineari, principio questo già espresso nella sedia "rosso-blu" dello stesso Rietveld. Ecco quindi elementi aggregati in vario modo, sporgenti, ricalanti, a lama, differenziati attraverso l'uso del colore.

L'edificio risulta dall'assemblaggio di elementi che hanno funzioni e caratteristiche diverse ovvero:
- Elementi primari di colore bianco che formano la struttura spaziale della casa;
- Elementi piani più piccoli di muratura, colore grigio o bianco, che definiscono il rapporto tra interno ed esterno negli spazi vuoti tra gli elementi primari;
- Elementi lineari, verticali ed orizzontali: architravi, pilastri, pluviali nei colori giallo, rosso, blu abbinati ai non colori bianco, grigio e nero;
- Elementi che si inseriscono nelle aperture rimaste fra gli elementi dei gruppi precedenti: finestre, porte, ringhiere, scaletta di accesso al tetto dall'esterno, lucernario in copertura. Di questi elementi le porte, le finestre e la scaletta sono di colore nero, il lucernario-abbaino è bianco, la panchina blu e nera.

Questi quattro gruppi di elementi vengono assemblati in modo che piani e linee risultino distinti (per colore e per misura), intersecandosi o accostandosi senza fermarsi alla linea di contatto.

Lo spazio è suddiviso da linee e piani. La distribuzione funzionale interna evidenzia un contrasto tra l'organizzazione del piano terra, suddiviso da pareti in aree funzionali distinte (mangiare, studiare, lavorare) e quella del piano primo, unico, non suddiviso (dormire e vita intellettuale).
La distribuzione interna finale (nel tempo infatti la casa ha subito trasformazioni e si è più volte adattata alle essigenze della famiglia) prevede una suddivisione delle funzioni abitative tra il piano terra, con 4 camere per affittare, ciascuna con un lato quasi tutto vetrato (che rende le camere autonome e facilmente accessibili anche da inquilini diversi), mentre al piano primo la scala è al centro e su di essa ruotano gli ambienti veri e propri dell'abitazione ovvero due spazi di soggiorno, due camere da letto e servizi igienici limitati (come vuole la tradizione olandese); a questo piano lo spazio può essere unico e continuo oppure suddiviso mediante pannelli scorrevoli appesi al soffitto su rotelle, mentre gli unici elementi fissi sono il pozzo scale, il bagno e il gabinetto.

Rietveld disegna anche l'arredo della casa, mentre il riscaldamento è realizzato con tubi radianti a serpentina che corrono nella parte bassa delle pareti (in alternativa agli elementi isolati). Anche il pavimento è formato da elementi che individuano superfici geometriche di diverso colore (nero, bianco, grigio e rosso).
Oggi la casa appartiene alla Fondazione Rietveld ed è interamente visitabile, anche se gli interni non possono essere fotografati.

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